Scienziate on- line

di Valeria Fieramonte

 


home page del sito 100 esperte.it

 

Pepato dibattito al Festival della Scienza di Genova 2016, promosso dall'associazione di giornaliste GIULIA e dalla Fondazione Bracco, sulla presenza delle donne, e in particolare di matematiche, scienziate ed esperte, sui giornali. Sebbene ce ne siano di validissime viene quasi sempre interpellato un uomo. 

Già il convegno di Pekino del '95, promosso dall'ONU, (che ha pensato bene di mai più ripetere l'esperienza in quella forma, a quanto pare), aveva stabilito che i media sono uno dei settori strategici per il miglioramento della condizione femminile, e anche fissato l'obiettivo di accrescere la loro partecipazione nei media.

Dopo oltre 20 anni forse qualche progresso è stato fatto, visto che le giornaliste in Italia han superato il 40% ( tuttavia proprio mentre la professione andava 'dequalificandosi'), ma non c'è affatto sui mezzi di informazione una visibilità proporzionata alla loro presenza.

Secondo il Global Monitoring Project, la 'visibilità' femminile non supera il 24%, e si è calcolato che per recuperare una presenza paritaria saranno necessari 140anni, se tutto va bene...

E ancora peggio fa l'Italia, dove nonostante il 40% di giornaliste, la presenza attiva delle donne nei media non supera il 21%.

Come mai questa mancanza di visibilità? Secondo Luisella Seveso “ Può darsi che la cosa sia dovuta a come funzionano le redazioni, dove si lavora in fretta e con pigrizia”. Invece nelle fiction la presenza delle donne è molto maggiore... 

ma secondo chi scrive anche questa potrebbe essere una scelta voluta: aprire una finestra 'finta' sul mondo dove le donne sembrano contare di più che nella realtà, proprio per continuare a farle contare di meno nei fatti.   Comunque sia, ideando il sito  www.100esperte.it si vuole almeno togliere di mezzo l'alibi che le esperte non ci siano. Il sito “ Vuole essere uno strumento pratico per riequilibrare la presenza femminile e confliggere con quegli stereotipi sottili che sono come le polveri sottili: li respiriamo senza accorgercene”. Il sito ha anche una bella presentazione dal titolo 'Cherchez la femme': finalmente declinato al positivo invece che secondo il consueto stereotipo misogino maschile.

Le donne hanno moltissimo da dire ma pochissimo spazio per dirlo: in questo caso la selezione è stata di alto livello perchè “ Non ci possiamo permettere contestazioni: l'amico del direttore può essere chiunque ma se è una donna dev'essere immacolata.”

 E pensare che Wikipedia ha cancellato le schede sulle donne con la motivazione che “ non sono abbastanza famose e visibili” !

'Ci siamo rimaste male', commentano le organizzatrici, tra cui anche Gaela Bernini, Lucia Cattani, Claudia Sorlini, Greta Radaelli ecc. ( a proposito il Wikimedia che figura tra gli organizzatori del dibattito che cos'è? Il solito modo per fare un po' di confusione?)

'Il paradosso della visibilità è che se non ne hai non ne puoi avere – dice chi ci tiene – e ancora oggi purtroppo le donne sono più che altro molto visibili solo come oggetti sessuali', attitudine alla quale peraltro non si sottraggono.

 Forse per capire l'atteggiamento maschile può essere interessante sapere  ciò che disse Churchill nel 1919 a commento della prima donna entrata alla Camera dei Comuni ( su 650 membri!)

 Secondo il famoso Primo Ministro, che nei fatti ha dimostrato  in seguito di non essere neanche un codardo, “ Era come se all'improvviso mi trovassi in una vasca da bagno nudo senza la possibilità di difendermi”. Dopotutto gli uomini erano solo 649!  

Oltre a Lucia Cattani, di cui il nostro sito ha già parlato, è stato di grande interesse ciò che ha detto Claudia Sorlini: “ Negli anni '70 mi occupavo di batteri che vivono nel suolo e nelle acque. Sono riuscita a trovare dei batteri in grado di degradare i composti tossici. Messi alla prova i miei 

batteri si sono mangiati tutti gli inquinanti e questo è stato per me un grande successo e una grande soddisfazione. Ora siamo meno inquinati, anche se in Italia ci sono ancora 40 siti pesantemente contaminati  che coinvolgono un bacino di sei milioni di persone. 

Usare dei batteri per chiudere il ciclo della materia è meglio che fare un intervento chimico tradizionale, ma purtroppo i tempi sono più lunghi e questa cultura non è ancora entrata nella pratica corrente.”

 Che dire per concludere? 

  Che si spera che il sito non venga oscurato? 'Cherchez la femme' come slogan avrà un grande successo...perchè tutti crederanno alla vecchia interpretazione. E pensare che secondo gli esperti mondiali di criminalità, i crimini del mondo sono dovuti al 97% agli uomini, specie se giovani e nella fascia tra i 15 e i 35 anni!  Non è un dato intuitivo ed è davvero stupefacente... che sia anche per questo che la visibilità delle donne sui media è minore?

 

7-11-2017